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martedì 28 marzo 2006

Quand'anche le sprangate sui denti ti sembrano poco #2

Devo attirarle, certe persone. O forse semplicemente ci faccio caso.

Questo pomeriggio cammino lungo via Santa Maddalena per raggiungere la mia facoltà dove mi aspetta la laurea di un'amica. Un po' distratto per la lettura di un volantino elettorale, ad un certo punto sbatto con tutta la mia mole su una macchina. Alzo gli occhi e vedo l'auto parcheggiata con tutte e quattro le ruote sul marciapiede. Faccio un rapido calcolo: strada = veicoli da trasporto; marciapiede = pedoni.

Quell'auto è decisamente fuori posto.

La cosa più bella è che dopo il mio impatto esce dall'auto il proprietario che, piuttosto stizzito, mi rimprovera dicendo che potevo stare più attento. Anzi, che dovevo stare più attento. Replico con una certa virulenza che non è colpa mia se parcheggiando sul marciapiede ha mostrato di sconoscere anche le più elementari regole di civiltà. Un attimo di silenzio e quell'uomo ribatte con una risposta che mi lascia a tutta prima disorientato, almeno prima di comprenderne il suo più intimo e nascosto significato: "Ci sono due marciapiedi su questa strada. Potevi prendere l'altro". Poi mi sorride.

Certo. Che stupido. La colpa è mia se ho scelto il marciapiede sbagliato... Quand'anche le sprangate sui denti ti sembrano poco.

lunedì 19 dicembre 2005

Facciamoli verdi

Non facciamone una vittima per favore. Martire semmai, testimone della propria delirante fede fino all’estremo sacrificio di un naso rotto. Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord e' stato aggredito sul treno di ritorno dalla manifestazione "No Tav" (ANSA, 17/12/05, 20:54). Ricordo ancora quando Borghezio presiedeva le ronde padane contro gli immigrati, o quando invitava a "pisciare sul terreno in cui sarà costruita una moschea", o quando aveva disinfettato i sedili del treno su cui si erano sedute alcune prostitute nigeriane, o quando nel '93 era stato multato di 750.000 lire per aver picchiato un bimbo marocchino. Un uomo nato in seno ad uno dei partiti più populisti e pericolosi d’Italia, lo stesso partito di gente che sputava sul tricolore (Umberto Bossi, prima che la malattia lo rendesse un triste feticcio sbandierato senza pudore dai suoi verdognoli accoliti), di gente che invitava a bombardare le navi dei clandestini (sempre Bossi), di gente che invocava la riaccensione dei forni crematori (Piergiorgio Stiffoni)… E potrei continuare ancora per molto.

Non facciamone una vittima. Borghezio ha sempre soffiato sul fuoco dell’odio alimentando con le sue bordate fondamentaliste il giusto risentimento e la rabbia di molti italiani: era la naturale conseguenza delle cose che un fatto simile sarebbe prima o poi avvenuto. Poverello, bisognava vederlo con quale moderazione rispondeva alle domande del pennivendolo di turno riguardanti l’aggressione. Pacato, tranquillo, finalmente con un collare che sembrava fare da pendant con certi suoi discorsi – in effetti all’accessorio canino sarebbe stato più opportuno un basto asinino, ma tant’è. Bisognerebbe romperglielo più spesso il naso, qualora ciò produca questo interessante effetto collaterale… Chiaramente questa è una provocazione. Non sto invitando nessuno a picchiare i leghisti o chiunque altro non la pensi come noi, anche se a volte la tentazione è forte. Atti simili, perfettamente comprensibili, si ritorcono contro chi li ha fatti a causa della popolarità e della posizione dell’aggredito: tutti condanneranno giustamente l’accaduto, ma in pochi si chiederanno il perché ciò sia avvenuto. Aggredire verbalmente questa gente e distruggere con una tromba d’aria di parole quella ridicola accozzaglia di luoghi comuni, ignoranza e frasi fatte che rappresenta l’ideologia leghista è invece la mossa vincente. Perché rompere il naso a qualcuno non servirà a nulla: soprattutto a Borghezio, che è un uomo tutto d’un pezzo.

Di cosa aggiungetelo voi.

mercoledì 14 dicembre 2005

Indegni di considerazione #2

Premesso che non capisco quale piacere si possa provare nel vedere ventidue uomini che corrono in mutande su un prato rincorrendo una palla, dirò che questo post parlerà di idioti #2 (vedi il post sottostante). Domenica scorsa Paolo di Canio, durante l'incontro di calcio Livorno - Lazio ha osannato il suo pubblico con un terrificante saluto romano.

"Non ce la faccio a non salutare così: saluterò sempre come ho fatto ieri, perché è un senso di appartenenza al mio popolo": ha dichiarato ieri il pallonaro intervenendo in diretta a RadioSpazioAperto, una radio di Roma. Lodevole dichiarare un simile attaccamento alle tradizioni e alla propria gente. Come segno di appartenenza al proprio popolo invito dunque:

1) Gli spartani a buttare dalla rupe Tarpea tutti i portatori di handicap della città;
2) I discendenti della famiglia Giulio-Claudia ad incendiare periodicamente Roma e ad uccidere i cristiani al Colosseo;
3) I cattolici ad affilare le macchine della tortura per i nuovi processi della Santa Inquisizione;
4) Gli americani ad uccidere tutti gli indiani;
5) Gli spagnoli ad importare schiavi nel Nord America;
6) I tedeschi a riaccendere i forni crematori;
7) Devo ancora continuare?

Essere legati alle tradizioni non significa accettarle acriticamente in nome di una continuità storica - solo gli imbecilli agiscono in siffatto modo - ma comprendere le ragioni che spingevano i nostri predecessori ad azioni simili e avere il coraggio di rifiutarle, qualora la Storia (quella maiuscola, non le storielle che ci raccontano tutti i giorni i media) abbia già dato il suo responso negativo.

Dal canto suo, un uomo che sarebbe pure simpatico se non si ostinasse a fare il politico, La Russa, ha affermato: "Ognuno saluti come vuole... Non mi pare sia un gesto violento, e non c'è nulla di drammatico. Se poi è vietato dai regolamenti lo puniscano, ma non facciamone un dramma". Caro il mio La Russa, mi rendo conto che certe tradizioni democratiche sono difficili da digerire, ma un regolamento che vieta atti simili esiste. E si chiama Costituzione Italiana. Nella XII disposizione transitoria si dice testualmente: "E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista". Ed esiste anche una legge, la 645/52 - conosciuta come legge Scelba - che punisce duramente l'apologia del fascismo. Legge che di tanto in tanto qualche giudice potrebbe ricordarsi di applicare, sia per gesti scandalosi come quello di Di Canio, sia per formazioni chiaramente anti-costituzionali come Forza Nuova.

lunedì 12 dicembre 2005

Indegni di considerazione #1

Nella notte tra sabato e domenica un autobus viene colpito, fortunatamente senza alcuna conseguenza, da un sasso lanciato da un cavalcavia all'altezza di Ancona, sull'A14. Certo non perderò il mio tempo né lo farò perdere a voi per parlare di un gruppo (presumibilmente) di idioti che non ha null'altro di meglio da fare che giocare in maniera così stupida con la vita di un essere umano: se ne avete tanta voglia entrate nell'esercito, andate in Iraq... Così torturate chi volete, oh scusate! solo quelli che non rispondono alla definizione di "combattente", così magari riuscite ad aggiungere qualche altro teschietto ai 30.000 iracheni morti dall'inizio della guerra secondo Giorgino Bush (ANSA, 18:27, 12/12/05): chissà magari siamo così fortunati che ci restate secchi... Selezione naturale.

Ah, quel "presumibilmente" si riferisce a gruppo, non a "idioti". Quelli che lanciano sassi sono sicuramente degli idioti.