"Lui credeva nella scienza, nella matematica e nella fisica, nel
pensiero razionale, nei processi di causa ed effetto. Amava l'eleganza,
la logica essenzialmente obiettiva del ragionamento scientifico che si
apriva con un «supponiamo» ma poi era in grado di costruire certezze e
fatti inopinabili che si basavano su un punto di vista ampio e privo di
pregiudizi. Gli sembrava invece che tutte le varie fedi cominciassero in
modo imperativo con un «Credi!» e in questo modo, partendo da una
spaventosa perentorietà, potevano soltanto evocare immagini di paura e
dominio, qualcosa a cui bisognava sottomettersi nonostante fossero
fondate su fantasmi, antichi vapori e stupide falsità".
(I. Banks, "Il ponte")
(I. Banks, "Il ponte")