giovedì 9 giugno 2011

Io voto


Intanto andate a votare. Il referendum è l'unico strumento di iniziativa "popolare" che più si avvicina al concetto di potere dal basso. Uno dei pochi diritti che la democrazia elettiva ha deciso di lasciare alla libertà di coscienza del singolo. Contribuire, in rarissimi casi, al governo di un Paese. Mettere da parte i burocrati e i professionisti della politica, esautorarli di un potere che hanno potuto acquisire solo in virtù di una coscienza politica malata e decidere da noi. Per una volta, una volta tanto. Rifiutare una simile opportunità non è solo stupido. È pericoloso. Incoraggia i "nostri" rappresentanti a spingersi oltre e ad abbattere quei baluardi di garanzia democratica ancora - per sbaglio - esistenti in Italia, a cancellare diritti acquisiti dopo anni di lotte e ad innalzare privilegi per notabili e potentati. Volete andare al mare? Passate dal seggio elettorale prima e dimostrate che tenete ancora alla vostra risicata libertà di cittadino.

Sui quesiti referendari è già stato detto tutto (qui trovate informazioni dettagliate e piuttosto obiettive) nonostante il disinteresse dei media e non sarò certo io, a pochi giorni dall'apertura dei seggi, a suggerire indicazioni di voto ad alcuno. Solo, andate a votare. Votate sì se credete che i quesiti rispondano alle vostre esigenze, votate no se non lo credete, ma esprimete una opinione. Non siate ignavi politici. Schieratevi. Non lasciate che vinca il partito dei pigri e dei criminali, di quanti vogliono derubarci degli unici scampoli di democrazia diretta esistenti nell'esercizio del potere politico in Italia.

Per quanto mi riguarda andrò a votare: quattro sì, senza incertezza.

Voterò sì sulla scheda rossa perché ritengo che i servizi pubblici locali di rilevanza economica (non solo l'acqua dunque, ma anche il trasporto pubblico e la gestione dei rifiuti urbani) non possano essere affidati ad un privato... Il sistema pubblico è inefficiente? Miglioriamo il pubblico allora e smettiamo di credere nelle favole che vorrebbero il privato campione di efficienza. Al privato interessa solo il profitto, non certo rendere migliore un servizio investendo in infrastrutture delle quali non sarebbe comunque proprietario. E chi pagherebbe il profitto del privato? Indovinate un poco... Oh bella, pensavate che gli investitori lo facessero per il latte coi biscottini?

Voterò sì sulla scheda gialla perché ritengo che l'acqua non possa essere considerata una merce da acquistare o da vendere ma un bene primario per la vita di ciascun uomo. Trarre profitto da un bisogno essenziale è immorale, garantire per legge il profitto è raccapricciante.

Voterò sì sulla scheda grigia perché il nucleare è una tecnologia costosissima, obsoleta, ad esaurimento, pericolosa e altamente inquinante. Credo di essere stato chiaro. E, non ultimo, perché questo governo vorrebbe costruire una centrale nucleare in Sicilia. Not in my back yard? Non proprio: preferirei nel cortile di nessuno.

E infine, voterò sì sulla scheda verde perché in fondo, nonostante la mia profonda disistima della politica italiana e il disprezzo per la quasi totalità dei suoi rappresentanti, credo ancora che tutti i cittadini dovrebbero essere uguali di fronte alla legge e che non dovrebbero piegarla o contribuire a piegarla in base agli interessi del proprio padrone.

Andate a votare. Il potere di certa malarazza si nutre del disinteresse dei cittadini. Facciamoli morire di fame, no?