lunedì 19 dicembre 2005

Facciamoli verdi

Non facciamone una vittima per favore. Martire semmai, testimone della propria delirante fede fino all’estremo sacrificio di un naso rotto. Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord e' stato aggredito sul treno di ritorno dalla manifestazione "No Tav" (ANSA, 17/12/05, 20:54). Ricordo ancora quando Borghezio presiedeva le ronde padane contro gli immigrati, o quando invitava a "pisciare sul terreno in cui sarà costruita una moschea", o quando aveva disinfettato i sedili del treno su cui si erano sedute alcune prostitute nigeriane, o quando nel '93 era stato multato di 750.000 lire per aver picchiato un bimbo marocchino. Un uomo nato in seno ad uno dei partiti più populisti e pericolosi d’Italia, lo stesso partito di gente che sputava sul tricolore (Umberto Bossi, prima che la malattia lo rendesse un triste feticcio sbandierato senza pudore dai suoi verdognoli accoliti), di gente che invitava a bombardare le navi dei clandestini (sempre Bossi), di gente che invocava la riaccensione dei forni crematori (Piergiorgio Stiffoni)… E potrei continuare ancora per molto.

Non facciamone una vittima. Borghezio ha sempre soffiato sul fuoco dell’odio alimentando con le sue bordate fondamentaliste il giusto risentimento e la rabbia di molti italiani: era la naturale conseguenza delle cose che un fatto simile sarebbe prima o poi avvenuto. Poverello, bisognava vederlo con quale moderazione rispondeva alle domande del pennivendolo di turno riguardanti l’aggressione. Pacato, tranquillo, finalmente con un collare che sembrava fare da pendant con certi suoi discorsi – in effetti all’accessorio canino sarebbe stato più opportuno un basto asinino, ma tant’è. Bisognerebbe romperglielo più spesso il naso, qualora ciò produca questo interessante effetto collaterale… Chiaramente questa è una provocazione. Non sto invitando nessuno a picchiare i leghisti o chiunque altro non la pensi come noi, anche se a volte la tentazione è forte. Atti simili, perfettamente comprensibili, si ritorcono contro chi li ha fatti a causa della popolarità e della posizione dell’aggredito: tutti condanneranno giustamente l’accaduto, ma in pochi si chiederanno il perché ciò sia avvenuto. Aggredire verbalmente questa gente e distruggere con una tromba d’aria di parole quella ridicola accozzaglia di luoghi comuni, ignoranza e frasi fatte che rappresenta l’ideologia leghista è invece la mossa vincente. Perché rompere il naso a qualcuno non servirà a nulla: soprattutto a Borghezio, che è un uomo tutto d’un pezzo.

Di cosa aggiungetelo voi.

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