Quello che mi ha colpito è stato il taglio dato alla notizia. In poche righe si spiega che i proiettili hanno danneggiato la vetrina, che il bar ha cambiato gestione da poco e che il proprietario non riesce a dare un senso ad un’azione simile. Ora, credo sia sufficiente il quoziente intellettivo di un peperone per capire che un atto come questo seguito dalla più classica delle dichiarazioni va letto come un avvertimento ad un commerciante non ancora aduso ai meccanismi che regolano la riscossione del pizzo.
È solo un trafiletto, d’accordo. Le classiche due righe in cronaca. Non ci sono nemmeno le iniziali del giornalista che gli ha dato vita. Va bene, che avesse scritto gli inquirenti non escludono alcuna pista avrei anche potuto accettarlo visto che su alcuni scomodi argomenti buona parte della stampa locale glissa sapientemente, ma che abbia scritto potrebbe trattarsi di una semplice bravata (cito a memoria, scusate, ma il termine bravata me lo ricordo bene) no, questo no. Non lo accetto.
È un insulto all’intelligenza del lettore e alla dignità professionale di un giornalista.
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