mercoledì 27 febbraio 2013

Pensierino politico #5

Credo che Bersani abbia sbagliato molte cose nell'impostare questa (non) campagna elettorale del PD, prima fra tutte la sicurezza di vincere a tavolino una partita che in effetti sembrava ormai vinta. Ma credo che abbia visto giusto quando ha affermato che un terzo degli eletti pentastellati passerà con il PD una volta entrati in Parlamento. Magari non un terzo, ma sicuramente qualcuno ci sarà. Inutile rigirare la frittata: se togliamo le persone politicamente ingenue e gli esagitati dal M5S rimangono i delusi della sinistra passati tra le fila di Grillo che, una volta presa coscienza del mondo fortemente burocratizzato della politica "tradizionale" e della differenza esistente IN ALCUNI CASI tra la propaganda grillina e la realtà dei fatti si sentiranno straniati e rischieranno di perdersi per strada o, nel secondo caso si sentiranno usati come cavallo di Troia per entrare nelle stanze del Potere (forse anche come carne da cannone). I guru del Movimento sanno perfettamente che i primi eletti saranno sbranati dalla cosiddetta "politica tradizionale". Ecco perché si punta allo scontro e all'ostruzionismo istituzionale: salvo ripensamenti e principi di responsabilità, infatti, i capi pentastellati sanno di dover puntare al rialzo in modo tale da apparire come vittime di un sistema politico che non vuole il cambiamento e per questo tornare prestissimo alle urne, dove cercheranno di ottenere un risultato quasi plebiscitario, la maggioranza assoluta e dunque anche il Potere che tanto dicono di voler combattere.

domenica 24 febbraio 2013

Pensierino politico #4

Il luogo comune, pure giusto se vogliamo, secondo cui bisogna andare a votare perché tante persone in passato diedero la vita affinché noi oggi potessimo farlo. Preferisco onorare la memoria di quelle persone coraggiose che si fecero ammazzare per una idea non esercitando il mio diritto di voto piuttosto che votare candidati miserabili, teste vuote o gerarchetti di infimo ordine svilendo il significato e la ragione più profonda di quelle morti. Forse rispetteremmo di più quelle persone prendendo le distanze dallo squallore che è diventato l'esercizio della politica - visto che nulla possiamo per contrastarlo, se non radere al suolo ogni costruzione "politica" oggi esistente - piuttosto che renderci complici della deriva di una idea e di un nobile ideale fatto a pezzi dalle ideologie e dai meschini particolarismi di gentucola senza onore.