sabato 22 aprile 2006

Il nocciolo della questione

Adesso mi sono stufato di quello che dicono i media. Di quelle notizie stranamente collegate da un unico filo rosso di sangue: prezzo del petrolio che sale da un lato – anche se ci si riferisce solo al preziosissimo brent del mar del Nord –, Iran e minaccia nucleare dall'altro. I media, di quelli che sanno solo pappagallare le notizie diffuse dagli organi d'informazione embedded. Di quelli che fanno il gioco del potente di turno. Posto che Mahmoud Ahmadinejad, il premier iraniano, è un tantino fuori di testa e potrebbe essere disposto a realizzare ciò che dice – tipo cancellare Israele dalle carte geografiche –, e posto che mi sento più tranquillo se quell'uomo non possiede testate nucleari, pochissimi hanno parlato della reale minaccia che l'Iran rappresenta per la comunità internazionale. Soprattutto per chi è abituato a fare i propri affari in dollari. Date un'occhiata qui e se non capite l'inglese qui.

Pochi sanno dell’intenzione di Teheran di aprire un mercato di scambio internazionale del petrolio. La maggior parte del greggio mondiale è scambiata al Nymex di New York o all’Ipe di Londra: entrambi appartengono a grandi società americane e operano in dollari. Il progetto iraniano è invece quello di aprire una borsa internazionale del petrolio in euro: capirete come questo rappresenterebbe una seria minaccia per il valore del dollaro, che crollerebbe sotto il peso di una moneta più forte. Considerate che l’Iran accetta pagamenti in euro fin dal 2003, mentre Saddam aveva cercato di farlo già dal 2000 giusto per indispettire gli Stati Uniti, che infatti reagirono in maniera piuttosto violenta. Non dimentichiamo che uno dei primi provvedimenti di Paul Bremer fu quello di imporre l’uso esclusivo del dollaro per la vendita del petrolio… Anche la Russia, il Venezuela e alcuni membri dell’Opec vorrebbero passare all’euro, e non è escluso che la Cina potrebbe seguire il loro esempio. La Cina, il paese che possiede la più grande riserva di valuta americana, uno dei primi esportatori negli Stati Uniti… Beh, riuscite a immaginare le conseguenze di un simile cambiamento? Il dollaro crolla e l’economia statunitense con lei.

Ecco la vera minaccia iraniana per gli Stati Uniti. Altro che nucleare.

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