venerdì 10 marzo 2006

Quand'anche le sprangate sui denti ti sembrano poco #1

"Sono i momenti in cui amo la polizia. Lei lo sa, e si fa desiderare" (G. Gaber)


Stasera accompagniamo a casa la ragazza di mio fratello. Lei abita in una via piuttosto stretta ma molto trafficata di Catania, soprattutto di sera, considerando che la sua casa è proprio nella zona dei pub. Le macchine come sempre sono selvaggiamente parcheggiate su entrambi i lati della via e da un lato stanno anche sul marciapiede. Ma non è abbastanza. Oh, che credete. Troviamo una macchina parcheggiata esattamente davanti al portone d'ingresso della casa della mia cara cognatina. Non di fronte al portone, esattamente davanti. Completamente sul marciapiede. Ci saranno una decina di centimetri tra la macchina e il portone: impossibile entrare.

Decidiamo di chiamare i vigili urbani - ore 00.35 circa. Risponde una centralinista che mostrandosi sinceramente dispiaciuta ci dice che nessuna pattuglia con conseguente carro attrezzi potrà arrivare prima dell'una perché tutti gli agenti sono impegnati nella periferia della città per un terribile incidente... Caspita, se avessi saputo che stasera la città era sguarnita di agenti di polizia ne avrei approfittato per rapinare un bel po' di banche! Segno sul calepino per la prossima. Decidiamo di aspettare comunque, fuori, al freddo - eh già, perchè noi la macchina l'avevamo parcheggiata lontano da casa ma in un luogo in cui poteva stare. Quanto siamo stupidi. Dopo un po' di tempo arriva un mentecatto che con un sorrisino idiota sulle labbra ci chiede di spostarci perché deve passare.

Perché deve passare.

Si scusa frettolosamente dicendo di non aver visto il portone e alla nostre civili rimostranze comincia a rispondere con un'aria da mafiosetto di primo pelo a dir poco arrogante. Dice che non gliene frega niente se abbiamo chiamato i vigili e che lui sta andando via, e alla nostra minaccia di denuncia ride e dice che invece dovevamo stare attenti noi perché "con una canna ormai si finisce in galera", avendo scambiato il mentecatto una semplicissima sigaretta di tabacco per una canna. Quando uno che ha torto deve fare free climbing sugli specchi. Non finisce qui. Il sangue comincia a ribollirmi in testa e medito di strappare le chiavi dal cruscotto per non farlo andare via. Non può passarla liscia, ha parcheggiato sul marciapiede in divieto di sosta, ha bloccato un portone d'ingresso cazzo, l'ingresso di un palazzo abitato anche da persone anziane che avrebbero potuto avere bisogno di un soccorso immediato. In quel momento? Sì, proprio in quel momento: come si dice, "i casi della vita". A dirla tutta aveva anche l'assicurazione scaduta (31-01-06). Tutto questo perché lui doveva parcheggiare. Eh, no.

Blocco lo sportello con la mia ampia mole ma poi mio fratello (il classico uomo della pace) mi ferma proprio mentre il mentecatto comincia a minacciare di strattonarmi con lo sportello. Non ammette il suo errore: dice di essersi scusato anche se non c'erano cartelli di divieto di sosta (nonostante uno campeggiasse proprio di fronte alla sua macchina) e che se non accettavano le sue scuse non poteva farci niente. Almeno, il concetto era questo. Lo lasciamo andare mentre gli auguriamo tutti i mali del mondo - personalmente spero in una paraplegia temporanea, il tempo necessario perché si renda conto di quanto deve essere impossibile la vita per chi ha una sedia a rotelle in una città profondamente incivile ed arrogante come Catania.

Quell'uomo non doveva andarsene. Quel coglione aveva diritto almeno ad un verbale e ad un cazziatone di prim'ordine da parte degli agenti di polizia. E invece niente. Forse perché in questa città violare la legge è giornaliera abitudine ad ogni livello, dal pizzicagnolo che dà con maestria il classico colpo alla bilancia per ritagliarsi qualche centesimo dal tuo conto, al parcheggiatore abusivo e ai parcheggi selvaggi, ai lavoratori in nero, all'evasione fiscale, al pizzo, all'associazione mafiosa, alle turbative d'asta e al voto di scambio. Direte che tutto ciò accade anche in altre zone d'Italia. Verissimo. Ma da queste parti esiste ancora una distorta concezione della legalità secondo la quale se tu riesci ad infrangere la legge ricavandoci un utile per te non hai compiuto un atto criminale, anzi, sei stato spertu, spacchiusu. E per questo vieni ammirato.

Aveva proprio ragione Tomasi di Lampedusa quando diceva che in Sicilia talora la furbizia usurpa il nome di intelligenza... Ed è questa la vera mafia. Perché la mafia non è solo l'associazione a delinquere, mafiosi non sono solo i vari Santapaola, Cursoti, Cappello e via dicendo, mafioso è questo distorto codice comportamentale della spirtizza che purtroppo la stragrande maggioranza dei siciliani apprezza ed approva. Io non sono quello che porge l'altra guancia, ricordate? Ma a volte la mia educazione e la mia parte razionale ha il sopravvento sulla mia bile e sulla rabbia e mi fa desistere dai miei propositi. Nonostante ormai creda poco nello Stato italiano e nella forma dello Stato in generale continuo a credere nella Legge.

Avrei voluto solo un verbale per quell'uomo, nient'altro. Ma siccome i vigili non sono arrivati in tempo perché avevano altre priorità da rispettare e noi non potevamo trattenerlo oltre - il mentecatto avrebbe sicuramente avuto il coraggio di denunciarci per sequestro di persona! - cosa avremmo dovuto fare secondo questo atavico codice comportamentale? Picchiarlo, ostruire il passaggio, rovesciare la sua macchina su un lato in modo da liberare l'ingresso, oppure cosa? La gogna.

Mi abbasso al suo livello? Certo, perché queste persone devono capire di aver sbagliato e si può far capire loro solo parlando lo stesso distorto linguaggio. Magari si appelleranno, da buoni vigliacchi, alla legge - perché quando fa comodo poi la chiamiamo la polizia o le fanno le denunce! - ma non importa.

Ed ecco la gogna.

Se mai vedeste una Opel Meriva blu immatricolata a Catania nel 2005, targata CY 270 TZ e con l'assicurazione scaduta dal 31 gennaio 2006 sappiate che quell'uomo, ieri sera, dopo la mezzanotte, ha impedito l'accesso ad un'abitazione privata in via Landolina. Ah, spero che la moglie sappia che suo marito era in giro a quell'ora.

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