lunedì 6 marzo 2006

Omicidio per incuria

Come sicuramente ignorerete – e lo ignoravo anch’io fino a qualche ora fa – Pat Tillman, astro nascente del football americano arruolatosi per combattere i talebani è morto in Afghanistan nell’aprile 2004. Direte che c’è di strano, uno degli effetti collaterali della guerra è che si muore. Il fatto è che qualcuno ha deciso di riaprire l’inchiesta sulla morte di Tillman in modo tale da chiarire se il giocatore sia stato colpito da “fuoco amico” e dunque se sia stato un incidente, oppure se quello di Tillman sia stato un “omicidio per incuria”.

Omicidio per incuria.

Come a dire che i disoccupati col fucile che vengono mandati a morire a migliaia di chilometri da casa propria per la maggior gloria degli U.S.A. possono benissimo ritornare dalle loro famiglie imbustati e impacchettati in un sacco di plastica patriotticamente coperto dalla bandiera americana. Le star no. Le star vanno protette. Soprattutto se le suddette star vengono fatte arruolare per motivi propagandistici, per convincere i ragazzi senza speranza delle zone più disagiate del paese che la carriera militare può dare loro la sicurezza di un futuro.

Anche se questo futuro è un sacco di plastica nero patriotticamente coperto da una bandiera a stelle e strisce.

Nessun commento: