lunedì 21 gennaio 2008

Venerabili insetti

Brutta cosa l’autoreferenzialità. Ecco ciò che si ottiene quando l’egocentrismo si mescola con populismo, arroganza e volontà messianica. Dopo aver letto di quest'episodio ho abbandonato le ultime, residue briciole di fiducia che riponevo in Grillo. Rimane un ottimo comico, ha un’ottima redazione che cura un blog indiscutibilmente interessante ma nulla di più.

Grillo ha raggiunto i massimi vertici dell’incoerenza e del ridicolo. Non è più credibile – sempre che mai lo sia stato. Capo carismatico e unico Dio della Chiesa grillista, Beppe Grillo riesce a muovere schiere di fedeli che accettano le sue parole come assioma insindacabile e che difendono a spada tratta le sue Verità rivelate, Venerabile Insetto. Qualche mio amico dice che sono troppo duro con Grillo, che non tutti i grillini appartengono ad una massa acritica: c’è anche chi vaglia le saltellanti informazioni del Grillo, c’è anche chi riesce a distinguere tra le panzane e le notizie interessanti. Vero, non posso negarlo. Ma cosa dire di un individuo che prima si presenta vittima della censura dei media italiani e poi, quando un giornalista decide di intervistarlo, rifiuta schifato? Cosa dire di chi pungola ma non vuole essere pungolato, di chi rifiuta confronti, di chi non ammette dialogo, di chi si trincera dietro un blog, cosa dire della tracotanza di un uomo che ha fatto dei dogmi e dell’assertività la sua fortuna?

Nulla. Non c’è proprio nulla da dire. Un uomo simile non merita nemmeno di essere considerato.

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