mercoledì 11 ottobre 2006

La trave e il fuscello

La trave e il fuscello, vecchia storia. Ipocrisia plurisecolare, sindrome da primo della classe difficile da estirpare. Curioso come la destra italiana si sia affannata durante le trascorse elezioni a spiegare il motivo per cui i soldi di tutti gli italiani avrebbero dovuto finanziare delle scuole private piuttosto che essere usati per migliorare la scuola pubblica. Nessun preconcetto contro le scuole private: esistono istituti di qualità superiore come diplomifici senza scrupoli, scuole di estrazione laica e scuole di tipo confessionale soprattutto di derivazione cattolica.

Curioso come la destra italiana si sia affannata a difendere una scuola confessionale prostrandosi alle babbucce papali di turno come se fosse la più illuminata tra le scelte educative. Inutile parlare di apertura mentale con gente la cui unica preoccupazione era quella di raschiare il fondo del fonte battesimale raccogliendo voti dei cattolici apostolici romani. Se di apertura mentale si fosse trattato infatti non si sarebbero verificate le polemiche ridicole di questi giorni riguardanti l’apertura di una scuola araba a Milano. Citiamo solo per completezza le parole di Matteo Salvini, capogruppo della Lega al consiglio comunale di Milano: “Sarebbe pericoloso avere un istituto in cui a bambini di 7-8 anni venga insegnato un Islam violento”. Come non desidero che i bambini crescano tra i miti distorti della guerra di religione e dello scontro di civiltà così vorrei che i leghisti, fautori della xenofobia più becera, meschina e populista fossero deportati in massa su qualche isola sperduta del Pacifico in modo tale che non possano trasmettere ai loro bambini l’odio per il diverso e per lo straniero che sembra albergare nelle loro testoline piccole piccole. Mi sembra alquanto improbabile inoltre che una scuola intitolata a Naquib Mahfouz, uomo contestato in patria per il carattere “blasfemo” di alcune sue opere sia portatrice di un Islam violento e reazionario: semplice completezza si diceva, non credo che il signor Salvini si sia sforzato di andare a vedere chi fosse quel tizio dal nome strano al quale è dedicata la scuola – caspita, sto ipotizzando che un leghista possieda un pensiero articolato.

Tanto selvaggi sono e selvaggia la loro religione, nevvero?

“Uno strappo di cui non si sentiva bisogno” ricorda ziescamente Forza Italia. Peccato che l’unico strappo di cui io non senta il bisogno sia quello di una scuola confessionale autoghettizzante e tendente al soffocamento del pensiero laico, sia essa cristiana, musulmana, ebraica, buddista scintoista, satanista o pastafariana che dir si voglia. La scuola dovrebbe essere una sola. Laica. Pubblica. Aperta ad ogni pensiero e capace di dare ai ragazzi gli strumenti per imparare a ragionare da sé senza bisogno di una religione che li prenda per la manina e li accompagni con le fette di prosciutto sugli occhi attraverso gli irti sentieri di un mondo sempre più relativista… La questione è semplice: avete voluto le scuole confessionali? Allora per coerenza dovrete accettare anche le scuole di altre confessioni. La questione è semplice: tutto il resto è vago starnazzare di ipocriti.

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