mercoledì 11 ottobre 2006

Burocretini

Il primo amore non si scorda mai. Ecco perché non mi stupisce il rapporto privilegiato della sinistra italiana con la burocrazia. Figlia illegittima della burocrazia sovietica, l’italica amministrazione della cosa pubblica si esprime al meglio nell’amore per oscuri bizantinismi linguistici, nel distacco più signorile dal mondo reale, nella teutonica letterale applicazione di ogni sua norma e nelle interpretazioni filologiche di ogni legge leggina comma ddl quadro emendamento (ad libitum). Essendo una categoria dello spirito esiste per sé ed ingloba ogni possibile ostacolo alla sua sopravvivenza: si capisce che l’italiano medio la consideri il suo nemico peggiore.

Un articolo della nuova Finanziaria è in tal senso illuminante. Il 33. In esso, comma d si legge:

determinazione della dimensione territoriale, correlata alle attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, alle realtà etnico-linguistiche, nonché alla popolazione residente che non deve essere inferiore a 200.000 abitanti;

Non disperatevi se tali parole hanno per voi la stessa limpidezza di un acquitrino stagnante: siete solo esseri umani, non burocrati. In soldoni il comma d e le sue applicazioni vorrebbero sopprimere i principali uffici amministrativi delle province con meno di 200.000 abitanti. Di fatto, cancellare queste province dall’ordinamento dello Stato italiano. Cancellarle in nome di una fredda logica dei numeri che non tiene in conto del principio d’identità che ogni abitante di una determinata provincia possiede… Enna – 180.000 abitanti circa – sarebbe tra queste. Forse abituato alla neghittosità di certa gente della mia terra mi sono dovuto ricredere alla reazione violenta degli enti locali ennesi e degli abitanti della provincia. Reazioni talmente dure – esemplificatrice la minaccia del senatore Ds Vladimiro Crisafulli di incatenarsi ai piedi della Prefettura – da far intervenire l'onorevole Violante con l’assicurazione che l’articolo 33 sarà presto emendato.

D’accordo contenere le spese ed eliminare gli sprechi nell’amministrazione pubblica, ma non è necessario tagliarsi un piede per consumare meno la suola della propria scarpa.

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