domenica 9 luglio 2006

Il paese di Pirandello

Una delle logiche più odiose nell’applicazione della legge è quella che regola la morosità di un inquilino e del suo conseguente sfratto. Comprensibilissime le ragioni del proprietario che pretende il canone insoluto, altrettanto condivisibili le ragioni dell’affittuario che non riesce ad onorare il debito. Differente è il caso di un immobile affittato all’amministrazione pubblica. In questi casi l’amministrazione si rivolge ad un privato quando non si possiede alcun immobile da impiegare alla bisogna o quando – la maggior parte delle volte – l’ente pubblico, pur avendo decine di immobili vuoti, chiusi, sfitti, mai utilizzati a disposizione, preferisce pagare canoni stellari negoziati tenendo conto più delle clientele che dell’effettivo valore dell’immobile, sperperardo così il nostro e il vostro denaro e aumentando senza alcuna preoccupazione il deficit nel bilancio annuale.

Anche l’amministrazione pubblica dunque, se pagatore insoluto, può incorrere nella morosità e successivamente nello sfratto. Capita, non è così infrequente come possa sembrare. Anche a Catania.

Da queste parti però non si accontentano della vergogna di un’amministrazione che non sa gestire i propri immobili e il bilancio comunale – vi ricordo che l’anno scorso per più di un mese i vigili urbani dovettero limitare i propri interventi perché non c’erano i soldi per comprare la benzina delle auto di pattuglia. Da queste parti non ci si accontenta più della morosità: si deve raggiungere sempre quel senso del grottesco e dell’inverosimile che porta il cittadino a non aver più fiducia dei propri governanti.

Accade infatti che la morosità in questione riguardi i locali che ospitano l’ufficiale giudiziario. E cioè quegli uffici che si occupano solitamente degli sfratti… Come a dire che il Comune di Catania dovrebbe sfrattare se stesso. Come a dire che se l’ufficiale giudiziario volesse far rispettare la legge dovrebbe impedire a se stesso l’ingresso nel proprio ufficio. Come a dire che controllori e controllati sono due facce della stessa medaglia.

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