giovedì 11 maggio 2006

Lucide riflessioni di uno sbronzo

“Cos’è che posso dire a proposito della politica e degli affari internazionali? la crisi di Berlino, la crisi di Cuba, aeroplani spia, navi spia, Vietnam, Corea, bombe atomiche perdute, disordini nelle città americane, fame dell’India, purghe nella Cina comunista? ma è brava gente o è cattiva gente? esistono davvero quelli che non mentono mai e quelli che mentono sempre? esistono governi buoni o governi cattivi? no, esistono soltanto governi cattivi e governi pessimi, è possibile che una notte un lampo di luce e di calore ci faccia a pezzi mentre scopiamo o ci abbuffiamo o leggiamo i fumetti o incolliamo punti regalo in un libro? la morte istantanea non è una novità, e nemmeno la morte istantanea di massa è una novità. ma noi abbiamo perfezionato il prodotto; abbiamo avuto secoli di scienza e cultura e scoperte su cui lavorare; le biblioteche sono grandi e grosse e brulicanti e sovraffollate di libri; quadri importanti sono in vendita per centinaia di migliaia di dollari; la medicina ha prodotti i trapianti cardiaci; è impossibile distinguere tra un uomo pazzo e un uomo normale che passano per strada, e improvvisamente ci ritroviamo con la nostra vita, ancora una volta, nelle mani di idioti. forse le bombe atomiche non verranno mai sganciate; forse le bombe atomiche potrebbero venire sganciate. ambarabà ci ci co cò… adesso col tuo permesso, caro lettore, vorrei ricominciare a occuparmi di puttane e di cavalli e di sbornie, finché c’è tempo. se queste cose sono apportatrici di morte, beh, allora mi sembra che sia molto meno offensivo essere responsabili della propria morte piuttosto che di quell’altro genere di morte che vi viene offerta con frasi di Libertà e Democrazia e Umanità e/o un po’ tutta quella Merda. prima corsa ore 12,30. primo drink: ora. e le puttane esisteranno sempre. Clara, Penny, Lisa e Jo… ambarabà ci ci co cò…”

(C. Bukowski, tratto da La politica è come cercare di inculare un gatto in "Compagno di sbronze")

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