martedì 14 febbraio 2006

Un episodio che merita un post. O forse no

Sollevato del fatto che un blog non debba tener conto della par condicio mi accingo a scrivere di getto questo acido appunto...Incredibile come l'opportunismo politico di certa gente possa superare ogni dignità. Sempre che dignitoso possa essere un aggettivo utilizzabile in politica.

Roberto Calderoli, ministro leghista.
Invitato da Raffaele Lombardo.
A Catania.

AL SUD





Non credo ai miei occhi e mi vergogno anche per i presenti a questa scenetta degna del più greve avanspettacolo. Come si può non solo accettare nella propria terra, ma addirittura invitare alla propria convention di partito un uomo appartenente ad una formazione politica dalle cui fila sono sempre partiti gravissimi insulti nei confronti del Sud e della sua gente? Come si può calpestare fino a questo punto la dignità di un popolo per un pugno di voti?

Faceva impressione vedere Calderoli fare contrito auto-da-fé sui motteggi e sugli insulti che la Lega ha per anni tributato a noi terroni, e faceva ancora più impressione vedere Lombardo che sorrideva sornione e applaudiva soddisfatto - cosa non si fa per una poltrona. Calderoli è un leghista, una delle peggiori genie di cui l'Italia odierna è infestata: è gente marcia dentro, che sfrutta il malcontento della popolazione e cavalca selvaggiamente l'onda lunga del populismo a proprio vantaggio più di tanti altri partiti. E' gente che vuole bruciare il tricolore, è gente che vuole riaccendere i forni crematori, è gente che vuole bombardare le barche dei clandestini, è gente che fomenta la xenofobia, è gente che si dovrebbe combattere e che si dovrebbe ridurre alla non-azione...

E' gente pericolosa.

E allora devo forse pensare che anche in Sicilia - nella mia amata odiata Sicilia - esistano così tante persone rozze, incivili, populiste, xenofobe e anti-storiche da poter trovare rappresentanza in un partito politico simile alla Lega Nord che chiede l'autonomia da Roma ladrona? E' il principio cardine dell'economia stravolto ad usum delphini: in questo caso non è la domanda a creare l'offerta, ma il suo esatto contrario. Si crea un partito politico e poi si convince il cittadino, orfano d'ideali e sempre più incazzato col mondo, che l'unica speranza per la propria terra sia l'indipendenza... Dimenticando forse che la Sicilia è già una regione a statuto speciale e che gode di una certa indipendenza dal governo centrale: una regione dello "Stato Italiano" dove incerta e labile è la presenza dello Stato e dove crescono sempre più rigogliose le connivenze tra mafia, politica ed affari. D'altronde non dovremo convivere con la mafia, come diceva un uomo illuminato quale il ministro Lunardi? Perché tanto lui la mafia non la sente alitare sul collo tutti i giorni, non vede la cappa asfissiante che opprime i siciliani, non vede che alcuni suoi colleghi in Parlamento sono stati eletti grazie ai voti di scambio per curare esclusivamente gli interessi di famiglie mafiose...

Questo accade già all'interno dello "Stato Italiano": e siamo proprio certi che una supposta indipendenza migliorerà le cose? Io dico di no. Anzi.

Ma forse farnetico e mi pongo problemi inutili: c'è solo una cosa che accomuna Calderoli a Lombardo. Non gli ideali. Non la volontà d'azione. Non il programma politico. C'è solo una cosa che accomuna questi due uomini così come ogni uomo che aspiri a fare politica: ma l'ho già detto troppe volte su questo blog per ripeterlo ancora.

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