sabato 12 aprile 2008

I nostri petti contro i loro fucili

Post breve, lapidario. Come quella che metteremo sulla nostra terra martedì mattina dopo aver letto i risultati – fin troppo scontati - delle elezioni… Partiamo dall’assioma fondamentale: votare centro-destra in Sicilia è immorale. Quando si decide di candidare come presidente della regione un figuro quale Lombardo, degno erede di Totò Vasa-Vasa, un uomo che ha fatto delle reti clientelari la norma della sua politica, non credo si abbiano altre alternative. Mi spiace per Sonia Alfano, gran brava ragazza, ma l’unica persona capace di contrastare lo strapotere di Lombardo & Co. temo sia Anna Finocchiaro: con tutti i suoi difetti, pur nell’inciucio con Leoluca Orlando, pur nella lottizzazione a priori degli eventuali posti nella cabina di regia della regione. Non ho voluto nemmeno ascoltare un suo comizio. Tanto, non la voterò per il programma che presenta, la voterò solo perché rappresenta l’unica speranza per arginare l’esondazione di poteri grigi ai livelli più alti del governo regionale.

È immorale votare centro-destra in Sicilia. Non si possono accettare le parole di un invasato appartenente a quello schieramento che definisce Mangano, l’arcinoto stalliere di Arcore, come eroe. Perdonate la dietrologia, ma non posso allontanare dalla mia mente che queste parole siano messaggi ben precisi rivolti ad altrettanto ben precise categorie di sostenitori… Weltroni, nel suo inevitabile populismo elettorale dice che annienterà la mafia, la ‘ndrangheta e la camorra (se davvero possedesse gli strumenti giusti per fare questo diventerei un sostenitore assoluto del Pd), Berlusconi e Dell’Utri definiscono eroe un mafioso reo confesso e condannato per reati di mafia. Scusate, amici del PdL, se populisticamente ritengo ancora eroi quanti sono morti per mano delle mafie.

Immorale votare centro-destra in Sicilia. Gente che minaccia – perché di minaccia si tratta – di dare un ministero a Bossi, ormai povera macchietta di sé: l’uomo che vuole imbracciare i fucili contro lo Stato, l’uomo condannato per vilipendio al tricolore, l’uomo proveniente da una formazione che ha sempre considerato il Sud Italia come una palla al piede salvo poi allearsi con partiti quali MPA per semplice convenienza: un voto per unire, vota Lega Nord – Mpa... Meno male che ho lo stomaco forte, altrimenti i conati non si conterebbero nemmeno. Volo pindarico: non dimentichiamo infine Berlusconi che, come un bimbo, vuole giocare con le figurine. Esempio di scuola infatti lo ha chiamato. Ipotizzare le dimissioni del capo dello Stato per riequilibrare il rapporto tra maggioranza e opposizione? Ce l’ho, ce l’ho, mi manca… Scusate se penso ancora che il presidente della Repubblica debba essere una figura super-partes, scusate se penso che le due Camere debbano governare nell’interesse di tutti gli italiani e non solo di una parte.

Voterò, non voterò? Sapete come la penso. Eppure non riesco a pensare altri cinque anni con il Cavaliere Nero: sarebbe uno sfregio ai concetti più elementari della democrazia. Non so, non lo so davvero. Il voto utile… Eppure dovrei essermi stancato di turare il naso e votare il meno peggio.

Vorrei davvero votare con passione. Come la prima volta, emozionato per quella matita copiativa e quel foglio che mi stavano consegnando in mano… Votavo, esprimevo il mio consenso! Contavo.

Perché stavolta non riesco? Voto utile. Timocrazia contro demagogia. Che tristezza.

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