Della demenza senile
Povero Silvio, quanto deve temere queste prossime elezioni! Dev'essere l'ansia da prestazione: "Riuscirò a mantenere salda una coalizione che si sta sfaldando da tutti i lati? Avrò abbastanza fette di prosciutto per coprire gli occhi a tutti gli italiani? Riuscirò a conservare il mio posto di privilegiato in modo tale da sfuggire alla giustizia italiana?" (che pure esiste). Quante dolorose questioni da risolvere. E allora niente di meglio che accattivarsi gli strati più deboli e manovrabili della popolazione attraverso le solite trite e ritrite formule: 800 euro al mese per i pensionati, i mille euro di bonus per un bambino nato nel 2005. Bisognerebbe però capire il senso di questi soldi: va bene, mille euro fanno sempre comodo... E poi? Una volta che li hai spesi chi ti garantirà l'assistenza medica? Chi provvederà a fornire al tuo bambino un'istruzione adeguata? In che modo riuscirai a far fronte all'esosità del fisco o semplicemente all'inflazione degna di un ippodromo?
È chiaro che invece del contentino - pur gradito - sarebbe meglio permettere a quel neonato di crescere nel migliore dei modi trasformando l'Italia in un paese a misura d'uomo e non a misura dei vari potentati di turno: una cosa simile però ai politici italiani riesce poco bene, soprattutto se ne va di mezzo la poltrona. Inoltre la gratitudine ha vita breve, e se queste cose non si fanno a ridosso delle elezioni... Ricordo quand'ero piccolo le strade scassate e piene di buchi della mia città che poco prima delle elezioni venivano frettolosamente asfaltate dall'amministrazione timorosa di perdere il proprio posto, o le discariche abusive che venivano subito ripulite da operai di ditte specializzate, o le lampadine dei lampioni, sostituite in fretta e furia - beh, queste cose accadono ancora oggi , ma se te ne accorgi quando sei ancora bambino significa che è davvero grave. I messaggini sui cellulari per ricordarti di andare a votare, 560.000 lettere spedite dalla Presidenza del Consiglio per avvisare i neonati, lo stipendio di Bruno Vespa, i finanziamenti pubblici ai partiti e i soldi destinati agli organi di stampa dei partiti...
Non fanno altro che campagna elettorale con i soldi delle tasse. Con i vostri soldi. Con i miei soldi. E non se ne vergognano.
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