giovedì 27 febbraio 2014

Luminarie tamarre a Modica che nemmeno a Viareggio (negli anni '80, estrema periferia) per il "Carnevale Barocco" che di barocco non ha proprio niente. E poi il peggio del peggio. A parte il manifesto sgrammaticato con le "chiacchere" giorno 4 marzo ci sarà una degustazione di SALSICCIA e RICOTTA CALDA per la cittadinanza tutta. Già, avete letto bene. Ora mi chiedo: perché non si rendono conto? Seriamente, perché i "nostri" cari amministratori non si rendono conto di quanto ridicole, anacronistiche e terribilmente di cattivo gusto possano essere iniziative simili? Sarò ripetitivo ma mi chiedo ancora una volta quale indirizzo questa amministrazione voglia dare alla politica culturale e ricreativa della città. In questo momento stiamo raccogliendo una figuraccia dietro l'altra che sicuramente non farà bene all'immagine di Modica. E per favore, non ditemi che si tratta del "recupero della nostra identità o delle tradizioni" perché in tal caso si tratterebbe della banalizzazione portata ai massimi livelli. Se qualcuno avesse voluto davvero recuperare le nostre tradizioni allora avrebbe potuto leggere "L'antico carnevale della contea di Modica" di Serafino Amabile Guastella: allora sì che tra Sdirruminica e Sdirrimarti, tra Cannaruzzuna della festa e Zuppiddu potevamo riscoprire le nostre tanto violentate tradizioni. Così invece è solo farsi del male e ripiombare nel provincialismo più truce e burino.

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