giovedì 8 dicembre 2005

Perché la Luna

Catturare la Luna e raggiungerla, in un misto tra idealismo e follia, a recuperare il senno perduto per averla troppo a lungo cercata. Amica di randagi e puttane, consolatrice di ubriachi ed amanti, cattiva maestra d'insonni e poeti. Come una zattera alla deriva in un oceano di cielo condividerne il percorso, coprirla con una coperta ricamata di stelle a consolarla, in attesa che il despota sole, tiranno di una verità sola ed accecante, decida di abbandonare - anche se per poco - il suo trono.

La Luna. Patria di folli e sognatori, cittadini apolidi di un mondo sempre più corrotto dallo scintillio del denaro e da un'avidità bavosa di produttività e scadenze da rispettare. E allora tornare all'indistinto, sfumare nel nulla, percepire attraverso l'oscurità di una notte le ragioni di una luce riflessa e rimanerne fatalmente ammaliato. La Luna, per dire che il mondo sembra bianco o nero ma basta fermarsi ad osservare per scoprire un'immensa tavolozza di ombre, uniche e sfuggenti come ogni esistenza. La Luna. Respirare la sua polvere, ascoltare la sua voce.

La voce della Luna.

Non riesco a vederla, ma so che c'è, accompagnata ormai da Venere traditrice, pronta ad essere spodestata. La Luna. Che sorride - o forse deride - i nostri patetici tentativi di comprendere il suo fascino e il suo mistero.

Buonanotte a tutti, benvenuti!

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