giovedì 18 agosto 2011

Note stonate

Tempo d'estate, vacanze al mare. Il riverbero della spiaggia, il sole cocente che può far prendere terribili abbagli al politico di turno. Accade così che detti politici decidano di attaccare con polemiche strumentali e del tutto fuori luogo una manifestazione quale il “Rock dei Conti” di Modica. Un'occasione persa per stare zitti. Rattrista sapere che esistano ancora personalità che pur di screditare un'amministrazione appartenente alla parte politica avversa non si facciano scrupolo di buttare fango sopra un evento da essa patrocinato. Le accuse, avanzate con acredine ed arroganza, hanno mostrato quanto superficiale e limitata possa essere certa politica locale, soprattutto quando si tratti di forme di intrattenimento insolite per la il nostro territorio. Un festival rock nella sonnacchiosa Marina di Modica, una ventata di grinta in un cartellone di eventi estivi altrimenti polveroso e bacucco, poteva mai essere accolto con la necessaria apertura mentale?


Non sia mai.


E allora polemiche su polemiche, comunicati stampa compiacenti al limite del ridicolo. Accusare l'organizzazione di aver autorizzato la presenza di uno stand che vendeva birra, ad esempio, può trasformarsi in un imbarazzante boomerang. Se quel politico, infatti, avesse osservato meglio si sarebbe accorto che si trattava della birra “Rocca dei Conti”, main sponsor del festival. Per chi non lo sapesse, si tratta di un birrificio artigianale modicano che ha voluto scommettere sul festival e che ha voluto promuovere la propria birra anche attraverso la manifestazione. Attaccare pretestuosamente un'azienda modicana guidata da giovani imprenditori, che produce ricchezza e dà valore aggiunto al comparto enogastronomico ibleo non è solo controproducente per l'economia locale, è miope. Sin dalla prima edizione, poi, l'organizzazione ha sempre invitato a bere con responsabilità: gli spettatori del “Rock dei Conti” hanno recepito il messaggio restituendo intatta la struttura in cui si è svolta la manifestazione senza dare fastidio a nessuno. Dove sono invece i moralisti della politica locale mentre centinaia di ragazzini si ubriacano impunemente ogni sera d'estate nei locali della provincia con evidenti danni a se stessi e agli altri? Nessuno di loro sente la necessità di spronare gli organi preposti al controllo per scongiurare possibili tragedie?


In secondo luogo il comunicato di quella personalità politica criticava l'opportunità di invitare simili artisti pur dichiarando di non voler avanzare considerazioni di carattere artistico... Preterizione è il nome di una simile figura retorica, si finge di voler tacere riguardo a qualcosa pur dicendolo apertamente. Ipocrisia linguistica. È desolante che certi politici critichino scelte di tal genere invece di plaudire ad iniziative che raccolgano il favore del numero più ampio di persone. Il comune di Modica e la provincia regionale di Ragusa, patrocinando il “Rock dei Conti” hanno dimostrato di non avere alcuna discriminazione culturale ma lungimiranza e apertura mentale. Non a tutti piace il rock (purtroppo, ma questa è un'opinione personale). Così come non a tutti piace il jazz radical chic o i cineforum. Non a tutti piacciono le commedie in dialetto o le tristi sagre paesane spacciate per eventi “slow food”. C'è gente che preferirebbe farsi strappare il dente del giudizio senza anestesia piuttosto che assistere ad un concerto di “Jimmy Fontana e figli”. Non tutti hanno gli stessi gusti e non tutti hanno lo stesso concetto di cultura. Certo Pino Scotto non insegnerà mai alla Sorbona di Parigi ma la sua storia personale appartiene sicuramente alla cultura main stream dell'hard rock italiano anni '80. Un'icona, nel bene e nel male. E anche gli altri ospiti della serata non erano da meno: vantano collaborazioni eccellenti (Michael Nyman, Europe, Caparezza), tour internazionali e la partecipazione a prestigiosi festival europei quali Heineken Jammin Festival o Sonisphere. Forse il linguaggio eccessivamente colorito di Pino Scotto potrà aver offeso la sensibilità di qualche benpensante, ma ci chiediamo per quale ragione simili Catoni non si scandalizzino allo stesso modo per le espressioni da trivio usate quotidianamente da alcuni rappresentanti della politica nazionale.


Ora l'appuntamento con il “Rock dei Conti” rischia di non essere più rinnovato, forse anche in virtù delle critiche ottuse di qualche rappresentante politico locale... Un consiglio allo staff del “Rock dei Conti”: tenete duro ragazzi perché avete svolto un ottimo lavoro, non state a sentire le critiche di parrucconi incartapecoriti che blaterano a vanvera giusto perché sulla faccia si ritrovano una bocca tra il naso e il mento. E se qualcuno dovesse continuare imperterrito a giudicarvi con insolenza non dategli troppa importanza, anzi, volate alto e rispondete come avrebbe risposto Pino Scotto. “Datevi fuoco”. Semplice, incisivo, brutale. Ammetterete che Jimmy Fontana non ha la stessa capacità persuasiva.

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