sabato 16 maggio 2009

Carte da giocare

Non c’è che dire, è bella da vedersi. Lucida, elegante. Con tanti loghetti raffiguranti i simboli del consumismo, dovrebbe imitare nella forma e nelle funzioni il denaro di plastica dei genitori. L’hanno chiamata la “Carta dello Studente, IO studio”, iniziativa tirata fuori dal cilindro dell’ex ministro Fioroni e promossa ora dalla Gelmini, una stella (Maria) che si spera presto cadente nel tetro panorama della politica italiana.

A leggere sul sito del Ministero, questa carta promette quasi di aprire le porte del paradiso: l'accesso gratuito a tutti i musei, ai siti archeologici e ai monumenti italiani, l'ingresso a prezzo ridotto in tutte le sale cinematografiche, nonché a sconti sui biglietti ferroviari e sui libri extrascolastici.

Peccato come tra il dire e il fare ci sia sempre di mezzo e il. Imbonitori da fiera quali sembrano essere alcuni membri di questo Governo sono riusciti a far passare la solita smargiassata sulla politica che promuove la cultura e la avvicina ai giovani. Eh già, perché le funzioni di questa tesserina distribuita con tanta enfasi dal Ministero competente hanno più o meno lo stesso valore dei soldi del Monopoli. Esagero? Giudicate voi stessi. Lo sconto sul biglietto ferroviario vale solo se si compra un abbonamento annuale e solo su poche tratte principali. L’ingresso ai cinema vale solo per lo spettacolo pomeridiano del lunedì: si mandano i ragazzi al cinema all’inizio della settimana, proprio quando dovrebbero impegnarsi nello studio. Intelligente, non trovate? L’ingresso ai musei vale solo se l’ente che lo gestisce ha la convenzione con il Ministero, e cosa più interessante, lo sconto per i libri vale solo per le librerie convenzionate con l’Associazione Librai Italiani (ALI). Scendendo nel dettaglio, nella mia provincia - Ragusa - solo due librerie aderiscono all’iniziativa. Solo due librerie in tutta la provincia. Ma il fatto più incredibile di questa iniziativa è che i librai convenzionati non avranno alcun rimborso per lo sconto praticato agli studenti che presenteranno la carta! Oltre al danno, la beffa. Promuovere la cultura va benissimo. Se poi la possiamo promuovere coi soldi degli altri ancora meglio. O no?

Ma questo governo di prestigiatori non finisce di stupirci con effetti speciali e illusioni ottiche. Basta tirare fuori un’altra carta dal mazzo del mago, stavolta Tremonti, et voilà, risolto il problema dell’indigenza! Qualche settimana fa il sempre ottimo Report ci ha illuminati abbastanza sui retroscena e sull’illusione di questa becera iniziativa. Facciamo pure l’elemosina di quaranta euro al mese alle famiglie in difficoltà invece di applicare seri ammortizzatori sociali: 450 milioni di euro a sentire il ministro creativo sono stati destinati a questa iniziativa. Ma perché non alleggerire il carico fiscale delle categorie deboli invece di organizzare una farsa macchinosa quale questa? Semplice: dei soldi in tasca te ne accorgi subito. Ne hai una percezione immediata. Mentre avverti un minore carico fiscale solo se sei onesto e paghi le tasse: rara avis, in Italia. Così è meglio per il nostro governo costruire castelli di promesse e spicciolate tangibili piuttosto che varare iniziative a lungo termine capaci di migliorare stabilmente l’economia del paese. Le europee sono alle porte e la macchina del consenso deve essere ben oliata per ottenere l’ennesimo plebiscito bendato.

È sempre pericoloso quando si costruiscono castelli in aria: di carte soprattutto, che possono crollare rovinosamente sotto il peso di una demagogia inutile ed insidiosa. Tanto, a rimanerci sotto sono sempre gli stessi poveracci.

Nessun commento: