martedì 17 gennaio 2006

Esportatori di democrazia

Stavolta il buon cristiano Governator ha attaccato i fili elettrici direttamente alla sedia a rotelle... Arnold Schwarzenegger, governatore della California – un arrivista senza scrupoli, dote indispensabile per chi voglia arrivare alla Casa Bianca – ha negato la grazia a Clarence Ray Allen.

Settantasei anni, malato di cuore, diabetico, quasi cieco, seduto su una sedia a rotelle: Clarence Ray Allen, condannato a morte per iniezione letale dalla giustizia di Stato.

La maggior parte delle persone di buon senso penserebbe che Allen fosse già stato condannato abbastanza dalla sorte: non gli americani, gente che ha una fede incrollabile nella giustizia e nella legge solo quando difende gli interessi della propria lobby ma che finge di ignorare le migliaia di aberrazioni legali che ogni giorno avvengono nel proprio paese, senza dimenticare le violazioni sistematiche di trattati internazionali che pure hanno ratificato o il rifiuto di firmarne altri, avvelenando in tal modo il pianeta e i suoi abitanti.

Mi riferisco nel primo caso alla vergogna di Guantanamo bay e di Abu Graib, e nel secondo al trattato di Kyoto, che gli Stati Uniti hanno rifiutato di firmare insieme a India e Cina: ma quei paesi sono considerati dall’opinione pubblica men che barbari, mentre gli Stati Uniti rappresentano la migliore delle democrazie possibili, un modello da esportare, la Civiltà.

Gli americani, buoni cristiani neocon, dovrebbero riflettere un attimo sulla dimensione della loro ipocrisia se non ritengono riprovevole l’uccisione legale di un uomo, soprattutto di un uomo come Clarence. Dove sono le voci dei predicatori che ergono i propri scudi in difesa del più debole? Dove sono le voci del Vaticano e del Pastore tedesco – papa di razza – che si levano in difesa della vita? Non era forse un debole Clarence, la povera larva del criminale efferato di un tempo?

Non ditemi che la Chiesa non vuole interferire con l’amministrazione di uno Stato per favore, se tutti i giorni i media nazionali sono pieni di preti suore cardinali papi che dettano legge ai politici zerbini e interferiscono pesantemente nell’attività di uno stato, qual è quello italiano, che dovrebbe essere laico. La verità è che la vita va difesa solo quando gli interessi di qualche gruppo di potere coincidono con quelli del condannato: in caso contrario sarà solo un numeretto da aggiungere alle statistiche sui condannati a morte e un nome da ricordare su qualche blog scalcagnato.

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