Credo
che Bersani abbia sbagliato molte cose nell'impostare questa (non)
campagna elettorale del PD, prima fra tutte la sicurezza di vincere a
tavolino una partita che in effetti sembrava ormai vinta. Ma credo che
abbia visto giusto quando ha affermato che un terzo degli eletti
pentastellati passerà con il PD una volta entrati in Parlamento. Magari
non un terzo, ma sicuramente qualcuno ci sarà. Inutile rigirare la
frittata: se togliamo le persone politicamente ingenue e gli esagitati
dal M5S rimangono i delusi della sinistra passati tra le fila di Grillo
che, una volta presa coscienza del mondo fortemente burocratizzato della
politica "tradizionale" e della differenza esistente IN ALCUNI CASI tra
la propaganda grillina e la realtà dei fatti si sentiranno straniati e
rischieranno di perdersi per strada o, nel secondo caso si sentiranno
usati come cavallo di Troia per entrare nelle stanze del Potere (forse
anche come carne da cannone). I guru del Movimento sanno perfettamente
che i primi eletti saranno sbranati dalla cosiddetta "politica
tradizionale". Ecco perché si punta allo scontro e all'ostruzionismo
istituzionale: salvo ripensamenti e principi di responsabilità, infatti,
i capi pentastellati sanno di dover puntare al rialzo in modo tale da
apparire come vittime di un sistema politico che non vuole il
cambiamento e per questo tornare prestissimo alle urne, dove cercheranno
di ottenere un risultato quasi plebiscitario, la maggioranza assoluta e
dunque anche il Potere che tanto dicono di voler combattere.
mercoledì 27 febbraio 2013
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