giovedì 14 giugno 2007

Il paese di Pirandello #2

ovvero La legge della giungla

Non so ancora se triste e grottesca. Forse entrambe, due facce della stessa medaglia di una quieta follia giornaliera. Di quelle vicende per le quali diventa sin troppo facile trovare una morale di fondo, accusare i politici che nutrono la loro potenza della povertà e delle disgrazie altrui. La storia di una famiglia disagiata, nata male e cresciuta peggio, seguita episodicamente dai servizi sociali e più spesso abbandonata alla sua deriva. Marito disoccupato, violento e un po’ tocco di testa, moglie depressa, una bimba con gravi disturbi dell’alimentazione chiaramente derivati dalla situazione familiare e un’altra neonata... La coppia cambia spesso casa, cacciata dai proprietari perché non paga l’affitto o per le lamentele dei vicini disturbati dalle continue liti della coppia.

Dopo l’ennesimo sfratto il padre della donna, esasperato, decide di rivolgersi ad un potente e squallido politico locale noto come dispensatore di favori non disinteressati per ottenere una casa popolare. Subito, senza rispettare le graduatorie che tante altre famiglie disagiate, forse ancora più disagiate ma oneste, aspettano da mesi. Il politico inaspettatamente allarga le braccia affermando la propria impotenza: impossibile scalzare le graduatorie, il presidente del Consorzio è un uomo di ferro che non si lascia convincere da salamelecchi, moine o raccomandazioni. Per fortuna il politico, uomo poliedrico e dalle mille risorse, suggerisce al questuante un escamotage... “Vai al lotto x, piano y, numero z: lì c’è un bilocale libero e non ancora assegnato: forzi la porta d’ingresso e glielo fai occupare. Non ti preoccupare se è illegale, basta pagare il condono in caso di controlli ma intanto tua figlia e tuo genero hanno una casa...

Regolata la loro posizione legale a tempo di record – periodo di elezioni, non dimenticate! – la famiglia in questione, ormai legittima assegnataria dell’immobile, sente una sera dei rumori sordi provenire dalla porta d’ingresso, come se qualcuno stesse cercando di forzarla...

Sì, forse ci siete arrivati da soli. Un’altra famiglia voleva occupare abusivamente quella casa. Spinta dal medesimo politico, che nel frattempo aveva dimenticato di aver già elargito quel consiglio ad altri sudditi ubbidienti e disperati.

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