mercoledì 12 settembre 2007

Un'occasione persa per stare zitto

È dovuta trascorrere tutta l’estate prima che il consiglio comunale di Comiso decidesse su un’idea peregrina e bislacca avanzata da uno sparuto gruppuscolo di cittadini. Siamo più o meno in democrazia, non lo nego, perciò è normale che anche le idee più strampalate ed ottuse abbiano il diritto di essere espresse. Salvo poi essere sonoramente bocciate. Sto parlando di una petizione “popolare” presentata il giugno scorso dal presidente dell’associazione Marenostrum Pasquale Puglisi e sottoscritta da poco più di cinquecento persone che chiedeva di cambiare il nome all’aeroporto “Pio La Torre” inaugurato tra mille polemiche l’aprile scorso. Motivo? Secondo la petizione si è scelto “…un nome che ha una precisa connotazione politica e che rischia di affossare, già nella fase iniziale, l’aeroporto che sarà operativo da qui a qualche mese”. Inoltre “…Pio La Torre, pur essendo una figura emblematica per la storia siciliana, non ha diretta attinenza con Comiso”.

Fin troppo facile smontare questa petizione che denota la totale ignoranza della storia recente e, forse il fatto più grave, della storia della propria città e delle figure emblematiche che l’hanno caratterizzata.

Se Pasquale Puglisi voleva polemizzare contro l’inaugurazione di un aeroporto in cui non c’è ancora praticamente nulla si accomodi pure, avrà il mio appoggio. Ma che non si permetta di mettere in mezzo ad una discussione sterile – come tutte le discussioni tra politici – la figura di un eroe siciliano quale Pio La Torre. La petizione afferma che la scelta di Pio La Torre ha una precisa connotazione politica… Ma di cosa stiamo parlando? Vogliamo essere seri? D’accordo, è stato un deputato del Partito Comunista, ma guardare solo alla tessera di partito di Pio La Torre significa non aver capito davvero nulla della sua storia personale. Parliamo di un uomo che per primo nel 1972 presentò in Parlamento una proposta di legge che introduceva il reato di associazione mafiosa ed una norma che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi: tutto ciò quando ancora molti politici siciliani negavano l’esistenza stessa della mafia come struttura verticistica criminale. Parliamo di un uomo che amava la propria terra e che non si tirò mai indietro, che lottò sempre per la libertà della Sicilia e dei siciliani dalla mafia e che per questo fu ucciso nel 1982 insieme a Rosario di Salvo. Non era un politico votato alla causa del proprio partito, era prima di tutto un uomo

E poi scusate, qualcuno vorrebbe cortesemente spiegarmi il motivo per cui questo nome “…rischia di affossare, già nella fase iniziale, l’aeroporto…”? Cosa significa, che la gente che vota centrodestra o i mafiosi eviteranno di usarlo perché è intitolato ad un uomo che va contro le loro scelte politiche o di vita? Non capisco. Infine l’espressione che più mi ha urtato: “…Pio La Torre, pur essendo una figura emblematica per la storia siciliana, non ha diretta attinenza con Comiso”.

In questo caso si può solo rispondere con una sola frase. “Stai zitto per favore”.

Vorrei solo ricordare a Puglisi e ai cinquecento firmatari della petizione che nel 1981 Pio La Torre fu alla testa di una delle più grandi manifestazioni di protesta popolare contro la costruzione della base militare americana di Comiso e contro i missili Cruise che la Nato aveva deciso di spostare proprio a Comiso. Pio La Torre raccolse centomila firme solo in provincia di Ragusa, centomila, e un milione di firme in tutta la Sicilia, un milione di firme su cinque milioni di abitanti.

E questo sarebbe un uomo che non ha attinenza con l’aeroporto di Comiso?

Adesso che la vecchia base Nato è stata riconvertita in aeroporto civile non pensate che sia la naturale conseguenza di ogni cosa intitolare l’aeroporto all’uomo che più di tutti lottò affinché la Sicilia non diventasse il centro militare del Mediterraneo? Io dico di sì, ma evidentemente c’è chi ha una visione talmente limitata del mondo che preferisce guardare alle tessere di partito piuttosto che al valore di un uomo.

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