Ritorno finalmente nella mia città d’adozione dopo stressanti vacanze di Natale in casa… E vi ho detto tutto. Percorro in autobus i centoventi chilometri circa che separano la mia città, Modica, da Catania, la città in cui abitualmente vivo.
Due ore.
Due ore di traffico estenuante, di camion tartaruga in fila sull’unica corsia disponibile, di sorpassi azzardati e cantieri infiniti. Due ore di sussulti e cambio gratta-gratta, motori imballati e frenate improvvise… È dura la vita del pendolare costretto agli autobus dell’Ast, la compagnia regionale. Eppure ci sarebbe un’autostrada. Un’autostrada che avrebbe dovuto unire i due poli della nascente industria siciliana, un’autostrada che avrebbe portato ricchezza progresso benessere e altre cianfrusaglie positiviste nelle province più a sud della nostra amata Sicilia.
Andate a Gela. Vicino alla zona industriale troverete gli svincoli dell’autostrada, belle colate di cemento che imbruttiscono ulteriormente il paesaggio. Vi pregherei di fermarvi sotto questi svincoli e di osservarli con attenzione. Gli svincoli seguono i cartelli che indicano Siracusa, si dipartono elegantemente dalla strada principale e attraverso volute architettonicamente bizzarre si interrompono nel nulla. Nel nulla. Già: perché dei
Noi aspettiamo da cinquant’anni che vengano terminati un centinaio di chilometri di autostrada la cui consegna dei lavori veniva data come imminente già all’inizio dei ’60. Un po’ come il ponte di Messina: mio padre ricorda di aver portato a casa le cartoline con il ponte già disegnato alla metà degli anni ’60. E le cartoline ci sono ancora, in vendita da qualche rigattiere di Messina, così come c’è ancora la prima pietra del ponte, lasciata là forse con la segreta speranza che si moltiplichi per partenogenesi.
E mentre i politici locali dichiarano che un altro pezzetto di autostrada (
Postilla
Comincio ad avere sonno, scusatemi. Una postilla al post: Riccardo Minardo è anche quel senatore che ha un fratello petroliere. Nulla di male voglio dire. Peccato che il suddetto senatore abbia presentato un po' di tempo fa una proposta di legge che chiede la defiscalizzazione dei carburanti in provincia di Ragusa. Nulla di male nemmeno adesso. Una proposta di legge interessante, che eliminerebbe definitivamente le imposte sulla produzione del carburante: tradotto in altri termini, un grande regalo al fratello petroliere! Tuttavia, mentre le accise verrebbero eliminate DEL TUTTO i consumatori ragusani potrebbero accedere solo ad una quantità LIMITATA DI CARBURANTE "scontato" ogni anno, e dovrebbero quindi pagare a pieno prezzo il resto. Inutile dirvi chi controlla gran parte delle pompe di benzina della provincia...
Ps: vi invito a leggere il ddl di Minardo (n. 3894 del 16 marzo 1999) sul sito del Parlamento per farvi capire che non dico baggianate.
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