martedì 22 maggio 2007

Facciamo una grigliata di pecorelle smarrite

Sex crimes and Vatican.

In questi giorni si discute se sia opportuno o meno che Santoro nella sua Annozero renda pubblico il documentario della BBC su preti pedofili e silenzio della Chiesa andato in onda in Inghilterra già nel settembre scorso.

"Infame calunnia contro la Chiesa e papa Ratzinger" tuona subito l'Avvenire - ma cosa potevate aspettarvi -, testata "laica" al soldo delle gerarchie ecclesiastiche. "Un pot-pourri di affermazioni e pseudo-testimonianze che furono apertamente sconfessate a suo tempo dalla Conferenza episcopale inglese"... E allora perché temere la messa in onda di un documentario ormai vecchio per la cui confutazione non dovrebbero nemmeno sforzarsi? Basterebbe una telefonata alla clericaglia inglese per chiedere i documenti che ne provino la falsità e anche un pretonzolo di campagna potrebbe affrontare le argomentazioni incriminate. Ho visto il documentario e devo dire che sembra tagliato nello stesso stile di Michael Moore: un tantino populista, soprattutto nella parte in cui fa credere che l'azione del cosiddetto Crimen sollicitationis si limiti all'occultamento dei preti pedofili - mentre è usato anche per l'istruzione di altri tipi di processi -, un po' tendezioso ma con un inquietante zoccolo duro di verità. Ecco di cos'ha paura la Chiesa.

La Chiesa autoreferenziale, la Chiesa che fa corpo unico, la Chiesa che protegge ogni singolo elemento della sua gerarchia perché teme che essa possa crollare per le sue stesse contraddizioni come un castello di carte, la Chiesa dei crimini mai ammessi ufficialmente... Di cos'ha paura la Chiesa? Se il documentario è falso dovrà portare le prove a confutazione e la gente si convincerà della faziosità degli autori... Ma come spiegare le migliaia di denunce a preti pedofili, come spiegare i casi nascosti, occultati, insabbiati, i preti semplicemente spostati da parrocchia a parrocchia, l'imposizione del silenzio alle vittime talora affiancata da silenziosi risarcimenti in denaro? Parliamone allora, trasciniamo la Chiesa verso il confronto reale, parliamo di fatti. Basterebbe che la Chiesa ammettesse le sue colpe, i suoi silenzi, i suoi sbagli.

Ma nessun sistema di potere ammetterà mai di aver sbagliato.

lunedì 21 maggio 2007

Quelli che Dio gli dice le cose #3

Leggete e meditate.
Perché tra persone dotate di buonsenso (sia lode a Monsieur d'Holbach) simili assurdità non potrebbero essere mai partorite. Incredibile quanto i vertici delle religioni possano ridicolizzare l'intelligenza umana se addirittura un Parlamento si è mosso per giudicare simili castronerie...

Spero ancora in un pesce d'aprile postumo.

venerdì 18 maggio 2007

Solo un asteroide ci potrà salvare

Evidentemente a Modica non va di moda il voto di coscienza.

Riprendo a scrivere dopo la pausa elettorale con un misto di rabbia e tristezza. Il nostro candidato, candidato unico per il centrosinistra, non ce l’ha fatta, schiacciato dal sindaco uscente che è stato riconfermato con un bulgaro 65%... La mia lista poi non è riuscita ad ottenere alcun seggio nonostante il duro lavoro: d’altronde i pochi consiglieri di centrosinistra eletti, 8 su 30 a fronte dell’esercito dei 22 del centrodestra avranno ormai solo un ruolo di rappresentanza. Di fatto, i modicani hanno consegnato la città al centrodestra.

Volendo analizzare le cause di questa vittoria si possono enucleare almeno tre punti:
  1. La scomparsa del centrosinistra modicano;
  2. L’abilità comunicativa del centrodestra modicano;
  3. La fittissima rete clientelare che il centrodestra modicano, a più livelli, è riuscita a realizzare;
La scomparsa del centrosinistra modicano è il dato che per primo salta agli occhi. Il candidato a sindaco Antonello Buscema, un uomo dall’altissimo profilo morale ed umano, non è stato supportato dai partiti – Ds e Margherita in primo luogo – che lo hanno lasciato solo e non si sono spesi attivamente per la sua campagna elettorale. Risultato è che i Ds non sono arrivati nemmeno all’8% e che il più votato nelle file della Margherita sarebbe stato a parità di voti il diciottesimo nelle liste modicane dell’Udc. Le liste civiche d’altronde non hanno tenuto: la mia stessa lista è stata un mezzo flop, con la maggior parte dei candidati che si sono disinteressati alla campagna elettorale o sono rimasti scoraggiati dalla pesantissima guerra psicologica che il centrodestra modicano è riuscito a mettere in campo. In casi come questi purtroppo – sottolineo, purtroppo – sono costretto ad affermare che l’associazionismo e la cosiddetta “società civile” non sono bastati a sorreggere la candidatura di Antonello Buscema… Lo dico a denti stretti, ma non posso negarlo: se ci fossero stati dei partiti decenti Buscema avrebbe potuto vincere le elezioni. Non si possono vincere delle elezioni con strutture labili come le liste civiche formate ad hoc pur se contenenti uno zoccolo duro di associazioni e cooperative… Non basta. È necessario creare una rete di associazionismo reale che non si riunisca ad ogni morte di papa ma che abbia una fortissima e continua presenza sul territorio e che parli con la gente più di quanto non faccia già, così com’è altrettanto necessario che, dopo aver fatto auto-da-fè, cadano le teste dei dirigenti della sinistra locale.

Tutte.

Ma fino a quando la sinistra modicana preferirà rimanere asserragliata nelle sue sedi a parlare di partito democratico e turn over, ad applaudirsi tra sé e sé e a pavoneggiarsi della propria superiorità morale e culturale, fino a quando non tornerà a parlare con la gente e ad ascoltare i suoi bisogni reali l’amministrazione della città rimarrà nelle mani del centrodestra. E viste le condizioni attuali, il centrodestra potrebbe continuare ad amministrare Modica fino alla fine del mondo.

Onore poi all’abilità comunicativa del centrodestra modicano. È chiaro che riesci a trovare gli strumenti per comunicare solo se puoi investire forti somme di denaro nella campagna elettorale: devi poi utilizzare meccanismi populisti per trascinare la folla ed arringarla, per convincerla in un delirio collettivo che, nonostante l’evidenza, il tuo sia stato un buon lavoro e non invece un’amministrazione appena sufficiente. Le inaugurazioni di locali che non hanno ancora le autorizzazioni a tre giorni dalla fine della campagna elettorale, l’inaugurazione di una strada a poche ore dalla fine della campagna elettorale che dovrà essere nuovamente rotta perché senza tubazioni (sfizio elettorale pagato con i soldi di tutti chiaramente), l’illuminazione delle campagne che spesse volte ha seguito criteri quantomeno sospetti, la sistematica ridicolizzazione dei candidati di centrosinistra, le lettere distribuite dai medici di famiglia che osannavano questa amministrazione, le promozioni di dipendenti comunali per soli sei mesi… Potrei continuare all’infinito, ma credo che il saggio sia stato più che indicativo.

Infine, il dato più inquietante… Il centrosinistra ha basato questa campagna elettorale sulla legalità, sulla politica del diritto contro la politica del favore: i risultati parlano da soli. La gente vuole delle risposte e non gliene frega niente se queste risposte siano state ottenute in maniera legale o illegale. La gente pensa solo a sistemare il figlio, la figlia, la moglie e tutto il parentado, vuole costruire dove non si potrebbe, vuole un’autorizzazione che non potrebbe essergli concessa, una casa popolare che non gli spetterebbe, un’indennità non dovuta, un servizio non pertinente…


La gente se ne frega della legge e non ne sente il bisogno fino a quando non è toccata personalmente da un’ingiustizia.

Allora sì che invoca la legge, la legalità, allora improvvisamente si scoprono i Draconi e i Catoni che invocano rigidità e applicazione letterale. La verità è che la gente applaudiva le nostre idee e diceva che ci avrebbe dato il consenso ma poi andava di corsa a fare la fila, ad inginocchiarsi, a strisciare per chiedere un favore a questo o a quel politico… Vittoria del centrodestra? Lasciamo stare i voti dati in tutta coscienza, da chi ha scelto liberamente centrodestra. Per il resto… Facile quando si occupano tutti i posti di potere, l’amministrazione, le cooperative sociali, una buona parte degli ordini, la sanità locale e via discorrendo. Facile, se riesci a far presentare un candidato per famiglia favorendo il voto di conoscenza e non quello di capacità effettiva. Facile, se candidi un esercito di gente speranzosa di ottenere questo o quel privilegio e che lotta per se stessa, non per un’idea. Facile, se le persone che ti hanno chiesto il favore te lo devono rendere in un certo numero di voti… L’unico vero problema non è tracciare delle linee – da questa parte i buoni sinistri dall’altra i cattivi destri: deprimente affermare con una certa banalità che se vi fosse stata la sinistra al potere avrebbe agito alla stessa maniera. La politica è questo sordido letamaio, lotta tra oligarchie sostenute da clientele avide di partecipare in qualche modo delle briciole lasciate dai leader carismatici.

L’unico vero problema non è se abbia vinto la destra o la sinistra a Modica. Ha vinto un’idea balorda, un’idea diffusa in tutti gli strati della popolazione, quella per cui se non conosci qualcuno non vai da nessuna parte… Diecimilaquattrocentoquarantadue disadattati a Modica la pensavano diversamente, ed io con loro.

Ecco perché solo un asteroide ci potrà salvare.