giovedì 5 giugno 2014

"Lui credeva nella scienza, nella matematica e nella fisica, nel pensiero razionale, nei processi di causa ed effetto. Amava l'eleganza, la logica essenzialmente obiettiva del ragionamento scientifico che si apriva con un «supponiamo» ma poi era in grado di costruire certezze e fatti inopinabili che si basavano su un punto di vista ampio e privo di pregiudizi. Gli sembrava invece che tutte le varie fedi cominciassero in modo imperativo con un «Credi!» e in questo modo, partendo da una spaventosa perentorietà, potevano soltanto evocare immagini di paura e dominio, qualcosa a cui bisognava sottomettersi nonostante fossero fondate su fantasmi, antichi vapori e stupide falsità".
(I. Banks, "Il ponte")